Studi di settore 2013 – Le novità illustrate in una circolare dell’Agenzia delle Entrate
Premessa – In concomitanza con la prima scadenza dei versamenti delle imposte arrivano i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate in ordine all’applicazione degli studi di settore per il periodo 2013. La Circolare 20/E di venerdì analizza tutte le novità che interessano l’applicazione dei studi di settore in Unico 2014, offrendo alcuni spunti di sicuro interesse.
Territorialità – Fra le principali novità nell’applicazione degli studi di settore spiccano quelle introdotte in tema di aggiornamento delle analisi della territorialità, sviluppate su scala comunale, provinciale e regionale in base anche ai dati dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare 2011 e approvate con decreto ministeriale del 23 dicembre del 2013. In particolare, questo tipo di dati è stato utilizzato per sviluppare gli indicatori che tengono conto della territorialità del livello dei canoni di locazione degli immobili e delle quotazioni immobiliari. Gli studi di settore sono stati resi, inoltre, sempre più aderenti alla realtà economica territoriale con l’applicazione di indicatori specifici relativi al “livello dei canoni di affitto dei locali commerciali”, al “reddito medio imponibile ai fini dell’addizionale Irpef” e al “livello delle retribuzioni”.
Correttivi– L’applicazione degli studi di settore al periodo d’imposta 2013 tiene conto della congiuntura economica negativa con una serie di misure che modificano il funzionamento dell’indicatore di normalità economica “durata delle scorte” e introducono correttivi di settore e individuali. Inoltre, per il periodo d’imposta 2013 sono previsti correttivi specifici che prendono in considerazione l’incremento dei prezzi dei carburanti, per gli studi di settore VG68U (“Trasporto di merci su strada e servizi di trasporto”), VG72A (“Trasporto con taxi e noleggio di autovetture con conducente”) e VG72B (“Altri trasporti terrestri di passeggeri”).
Utilizzo retroattivo – I risultati degli studi di settore evoluti per il 2013, senza tener conto ovviamente dei cosiddetti correttivi “crisi”, applicabili al solo 2013, possono trovare applicazione solo per l’eventuale rideterminazione, in contraddittorio con il contribuente, della pretesa tributaria relativa all’annualità 2011. Ciò in quanto la base dati utilizzata per elaborare gli studi evoluti per il periodo di imposta 2013 si riferisce proprio a tale annualità. Al fine di poter accertare che effettivamente il nuovo studio evoluto sia in grado di poter meglio valutare la posizione del contribuente, l’Ufficio dovrà verificare che le attività esercitate nel periodo d’imposta da accertare siano le medesime di quelle previste nello studio evoluto e che lo stesso le colga compiutamente.
Modulistica – In analogia a quanto già operato con le istruzioni relative ai modelli utilizzabili per il periodo d’imposta 2012, anche per l’annualità 2013 sono state predisposte istruzioni comuni relative ai quadri A, F, G, T, X, e V, richiamabili per la maggior parte degli studi di settore. L’intervento mira ad appesantire eccessivamente le istruzioni relative ai 205 modelli da utilizzare per gli adempimenti dichiarativi relativi all’annualità 2013, fornendo, in documenti trasversali, le istruzioni per la compilazione della maggior parte degli studi in vigore.
Quadro T – Infine, al fine di applicare determinate rettifiche è stato predisposto un apposito quadro T – Congiuntura economica – per ciascuno dei 205 studi di settore applicabili al periodo d’imposta 2013, contenente i dati necessari per consentire l’applicazione dei correttivi per la crisi.
FONTE: fiscal-focus.info
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