E’ obbligatorio redigere il POS per le imprese familiari?
Sul tema POS Impresa familiare la commissione interpelli del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha risposto con interpello 03/2015 al quesito presentato dalla Federazione Nazionale UGL Sanità in merito alla corretta interpretazione dell’art. 96 del D.Lgs. 81/2008 per le l’obbligatorietà di redazione del POS Piano Operativo di Sicurezza e relativi contenuti minimi di cui all’allegato XV del D.Lgs. 81/2008.
La commissione all’interno dell’interpello premette che che l’art. 230 bis del Codice Civile prevede che:
salvo che sia configurabile un diverso rapporto, il familiare che presta in modo continuativo la sua attività di lavoro nella famiglia o nell’impresa familiare ha diritto al mantenimento secondo la condizione patrimoniale della famiglia e partecipa agli utili dell’impresa familiare ed ai beni acquistati con essi nonché agli incrementi dell’azienda, anche in ordine all’avvalimento, in proporzione alla quantità e qualità del lavoro prestato…” e che quindi per la definizione dell’art. 96 del D.Lgs. 81/2008 “i datori di lavoro delle imprese affidatarie e delle imprese esecutrici, anche nel caso in cui nel cantiere operi un’unica impresa, anche familiare con meno di dieci addetti… redigono il piano operativo di sicurezza di cui all’art. 89 comma 1 lettera h
Alle Imprese familiari di cui al richiamato art. 230 del codice civile si applica in generale l’art. 21 del D.Lgs. 81/2008 e nel caso che le stesse si trovino ad operare in un cantiere così come definito dal Testo Unico, devono redigere il POS e alcuni dei contenuti minimi previsti dall’allegato XV; non sarà infatti obbligatorio indicare per esempio il nominativo del responsabile del servizio prevenzione e protezione, i nominativi degli addetti al primo soccorso, ecc…