Pesca: Unimpresa, settore su orlo destabilizzazione
“I pescatori e tutti i rappresentanti del settore sono seriamente preoccupati per l’ennesima beffa ai danni della categoria; chiedono con forza al governo di adottare urgenti ed efficaci misure tendenti al ripristino degli sgravi. Il grido di allarme è rivolto a tutte le forze politiche e anche ai ministri competenti affinché gli operatori del settore vengano rassicurati da provvedimenti definitivi e strutturali al fine di evitare la provvisorietà finora adottata. Il limite dei 30.000 euro stabilito per ciascuna impresa di pesca di medie dimensioni rappresenta meno della metà necessaria a soddisfare gli oneri derivanti dalla sospensione degli sgravi finora concessi”. Lo dichiara il presidente della Federazione Unimpresa Pesca, Orazio Saracino, invitando il governo di Paolo Gentiloni a “sostenere con attenzione le istanze del settore della pesca”. Secondo Saracino “la sospensione degli sgravi per il settore ittico stabiliti dalla legge 30 del 1998 rischia infatti di bloccare l’intero settore in quanto la cancellazione di un regime contributivo in vigore da venti anni, potrebbe produrre effetti devastanti e destabilizzanti per l’intera economia della pesca italiana. Se non interverrà quindi un sollecito provvedimento di ripristino delle misure di sgravio contributivo, le imprese già dal prossimo 16 febbraio si vedranno costrette a pagare contributi Inps e Inail maggiorati anche del 50%, in virtù delle recenti disposizioni che prevedono la sospensione degli sgravi per il comparto”.