Crisi: Unimpresa, riserve famiglie e imprese +40 miliardi in un anno
Sono aumentate di quasi 40 miliardi di euro nell’ultimo anno le riserve degli italiani. La crisi e la paura di nuove tasse frenano i consumi delle famiglie, bloccano gli investimenti delle imprese e congelano la liquidità delle banche: da gennaio 2015 a gennaio 2016 l’ammontare dei depositi in Italia è passato da 1.536 miliardi a 1.575 miliardi in aumento di 39,1 miliardi (+2,5%). Il saldo dei conti correnti è cresciuto di 61 miliardi, da 812 miliardi a 874 miliardi (+7%), mentre si registra un calo di oltre 30 miliardi per i depositi con durata prestabilita: segno che c’è una certa preferenza ad avere liquidità a disposizione, senza vincolarla in alcun modo. I salvadanai delle famiglie sono saliti di quasi 20 miliardi, quelli delle imprese di 19 miliardi, quelli degli istituti di credito sono invece calati di 6 miliardi . Questi i dati principali di un rapporto realizzato dal Centro studi di Unimpresa, secondo il quale, tra l’altro, le riserve di assicurazioni e fondi pensione hanno registrato un lieve aumento, salendo di 1 miliardo in 12 mesi (+5%), mentre quelle delle imprese familiari sono salite di 3 miliardi (+7%).
Secondo lo studio dell’associazione, basato su dati della Banca d’Italia, il totale delle riserve di famiglie, banche e imprese è passato dai 1.536,4 miliardi di gennaio 2015 ai 1.575,5 miliardi di gennaio 2016 con un incremento di 39,1 miliardi (+2,54%). Nel dettaglio, i depositi delle aziende sono cresciuti di 19,9 miliardi (+9,80%) da 203,9 miliardi a 223,9 miliardi. Le imprese familiari hanno accumulato maggiori risorse per 3,4 miliardi (+7,52%) e i loro fondi sono saliti da 45,7 miliardi a 49,2 miliardi. Le onlus hanno visto aumentare i depositi di 935 milioni (+3,95%) da 23,6 miliardi a 24,5 miliardi. I salvadanai delle famiglie sono saliti di 19,9 miliardi (+2,23%) da 891,6 miliardi a 911,5 miliardi. Per quanto riguarda il comparto delle assicurazioni e dei fondi pensione, le riserve sono cresciute di 1,1 miliardi (+4,98%) da 23,2 miliardi a 24,4 miliardi. In lieve calo la liquidità delle banche, diminuita di 6,3 miliardi (-1,82%) da 348,1 miliardi a 341,7 miliardi.
Quanto all’analisi per strumento, i conti correnti sono passati da 812,6 miliardi a 874,4 miliardi con una crescita di 61,7 miliardi (+7,60%), i pronti contro termine sono saliti di 4,5 miliardi (+3,06%) da 149,2 miliardi a 153,7 miliardi. Saldo positivo anche per i depositi rimborsabili con preavviso saliti di 403 milioni (+0,13%) da 303,6 miliardi a 304,02 miliardi. In calo i depositi con durata prestabilita: sono scesi complessivamnte di 31,4 miliardi (-11,37%) da 276,1 miliardi a 244,7 miliardi.
Longobardi: “Difficile immaginare un 2016 con grande sprint sui consumi”
“Con una situazione di questo tipo si fa fatica a immaginare un 2016 con grande sprint sui consumi: le prospettive di crescita robusta sono poche e infatti anche il governo ha tagliato le stime sul pil dall’1,6% all’1,4%. Servirà una manovra correttiva sui conti pubblici, secondo il nostro Centro studi fino a 9 miliardi, e questo significa molto probabilmente nuove tasse, che poi è il motivo principale per cui sia le famiglie sia le imprese cercano di accumulare fondi d’emergenza” dichiara il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, commentando i dati dell’associazione.