Voucher Inps lavoro accessorio: la guida

contatto_lavoro_chiamataDevi effettuare una prestazione lavorativa di breve durata e vuoi essere in regola con il fisco? Allora questo articolo fa la caso tuo. Capirai come sfruttare i voucher Inps legati al lavoro accessorio per lavorare in tutta tranquillità.

Essere in regola con il fisco è sicuramente una delle principali preoccupazioni che accompagnano molti di voi quando si accingono ad effettuare una prestazione lavorativa di breve durata, non legata da un vero e proprio contratto di lavoro. Sto parlando, ad esempio, dei soggetti che effettuano piccoli lavoretti nel fine settimana o che intendono arrotondare sfruttando le loro competenze artistiche, artigianali o commerciali, nel proprio tempo libero. Le molte domande che ci sono arrivate su questo tema ci hanno spinto a formulare una guida, per accompagnarvi nell’utilizzo corretto dei voucher Inps, per sfruttare il lavoro occasionale di tipo accessorio, nello svolgimento delle vostre piccole attività lavorative.  Ecco la guida, corredata dai nostri consigli.

I voucher Inps sul lavoro accessorio – I voucher Inps, meglio conosciuti come “buoni lavoro“, sono un sistema di pagamento istituito per remunerare l’attività di lavoro occasionale di tipo accessorio, ovvero, attività lavorative di qualsiasi tipo non riconducibili a contratti di lavoro, in quanto svolte in maniera occasionale e saltuaria.

Quali sono i vantaggi? – L’utilizzo dei voucher Inps legati al lavoro accessorio presentano indubbi vantaggi, rispetto alle normali ricevute per lavoro autonomo occasionale, che li rendono assai profittevoli sia per il prestatore che per il committente dell’attività. Vediamoli:

  • Vantaggi per il prestatore dell’attività – Il compenso è esente da ogni imposizione fiscale e non incide sullo stato di disoccupato o inoccupato. E’, inoltre, cumulabile con i trattamenti pensionistici, secondo la normativa vigente ed è riconosciuto ai fini pensionistici.
  • Vantaggi per il committente – Il committente può beneficiare di prestazioni nella completa legalità, con copertura assicurativa Inail in caso di eventuali incidenti sul lavoro, e senza dover stipulare alcun tipo di contratto.

Il valore dei voucher e la copertura – Un singolo voucher ha un valore di €. 10,00 lorde, mentre, l’importo netto percepito dal lavoratore è di €. 7,50, corrispondente al compenso minimo di un’ora di prestazione lavorativa. Il valore nominale è comprensivo:

  • della contribuzione (pari al 13%) a favore della gestione separata Inps, che viene accreditata sulla posizione individuale contributiva del prestatore;
  • di quella in favore dell’Inail per l’assicurazione anti infortuni (7%);
  • di un compenso al concessionario (Inps), per la gestione del servizio, pari al 5%.

Insomma, un lavoratore che intende usufruire dei voucher Inps ha il vantaggio di vedersi corrispondere dal proprio committente una copertura Inps ed Inail per la propria attività lavorativa, cosa sicuramente da non sottovalutare. L’utilizzo dei buoni lavoro regolamenta il rapporto diretto tra prestatore e utilizzatore finale. Non danno diritto alle prestazioni di malattia, maternità, disoccupazione e assegni familiari.  A questo punto, dobbiamo porre attenzione sui limiti di utilizzo del voucher Inps.

I limiti annui di utilizzo – Il legislatore ha previsto che i voucher Inps possano essere utilizzati fino al raggiungimento del limite annuo di €. 7.000 netti (€. 9.333 lordi), con riferimento alla totalità dei committenti. Nel caso di prestatori che percepiscono misure di sostegno al reddito (cassa integrazione, contratti di solidarietà, ecc), il limite di utilizzo dei voucher scende ad €. 3.000 netti (€. 4.000 lordi) complessive nell’anno solare. Nel caso di committente imprenditore commerciale (cioè un soggetto, persona fisica o giuridica, che opera sul mercato per la produzione, commercializzazione o gestione di beni e servizi), o libero professionista, il limite economico diventa di €. 2.000 netti (€. 2.666 lordi), fermo restando il limite compressivo annuo di €. 7.000 netti. Al fine di evitare di commettere possibili errori di utilizzo dei voucher ricordiamo che per anno solare si intende il periodo tra il primo gennaio e il 31 dicembre.

Voucher Inps: limiti annui di utilizzo

Le categorie di committenti – I voucher Inps legati al lavoro accessorio possono essere utilizzati dalle seguenti categorie di soggetti, che assumono la categoria dei committenti:

  • famiglie;
  • aziende;
  • imprese familiari;
  • imprenditori agricoli;
  • imprenditori operanti in tutti i settori;
  • soggetti non imprenditori;
  • enti senza fini di lucro;
  • committenti pubblici.

I prestatori di lavoro – Possono assumere la categoria di prestatore di lavoro nei rapporti di lavoro accessorio, le seguenti categorie di soggetti:

  • pensionati (titolari di trattamento pensionistico in regime obbligatorio);
  • studenti (giovani con meno di 25 anni di età, regolarmente iscritti ad un ciclo di studi presso l’Università o istituto scolastico di ogni ordine e grado e con almeno 16 anni di età e, se minorenni, previa autorizzazione del genitore o di chi esercita la potestà. Inoltre, in caso di esposizione dei minori ad attività a rischio, in particolare, nei settori dell’industria e dell’artigianato manifatturiero, va presentato il certificato medico di idoneità al lavoro). Gli studenti iscritti ad un ciclo regolare di studi universitari possono svolgere lavoro accessorio in qualunque periodo dell’anno. I giovani studenti possono accedere al lavoro accessorio per attività rese nell’ambito di qualsiasi settore produttivo il sabato e la domenica di tutti i periodi dell’anno, oltre che nei periodi di vacanza. I “periodi di vacanza” si riferiscono a:

 

a) “vacanze natalizie” il periodo che va dal 1° dicembre al 10 gennaio;

    • b) “vacanze pasquali” il periodo che va dalla domenica delle Palme al martedì successivo il lunedì dell’Angelo;
    • c) “vacanze estive” i giorni compresi dal 1° giugno al 30 settembre;
  • percettori di prestazioni integrative del salario o sostegno al reddito in tutti i settori produttivi nel limite massimo di €. 3.000 nette per anno solare, possono prestare lavoro accessorio i percettori di prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito (cassintegrati, di indennità di disoccupazione ASpI, disoccupazione speciale per l’edilizia e i lavoratori in mobilità);
  • lavoratori part-time – I prestatori appartenenti a queste categorie possono svolgere prestazioni lavorative di natura nell’ambito di qualsiasi settore produttivo, con esclusione della possibilità di utilizzare i buoni lavoro presso il datore di lavoro titolare del contratto a tempo parziale.
  • altre categorie di prestatori inoccupati, titolari di indennità di disoccupazione Mini-ASpI e Mini-ASpI 2012, disoccupazione speciale per agricoltura, lavoratori dipendenti pubblici e privati, lavoratori autonomi. Si evidenzia che il ricorso all’istituto del lavoro accessorio non è compatibile con lo status di lavoratore subordinato (a tempo pieno o parziale), se impiegato presso lo stesso datore di lavoro titolare del contratto di lavoro dipendente (Rif. Circolare INPS n. 49/2013);
  • lavoratori stranieri regolarmente soggiornanti in Italia possono svolgere attività di lavoro di tipo accessorio se in possesso di un permesso di soggiorno che consenta lo svolgimento di attività lavorativa, compreso quello per studio, o – nei periodi di disoccupazione – se in possesso di un permesso di soggiorno per “attesa occupazione“. Il compenso da lavoro accessorio viene incluso ai fini della determinazione del reddito necessario per il rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno, caratterizzandosi per la sua funzione esclusivamente integrativa. Le attività di lavoro accessorio, da sole, non consentono né il rilascio né il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro.

Dove si acquistano i voucher? – Le attività di lavoro occasionale di tipo accessorio, come abbiamo visto, prevedono l’acquisto dei voucher Inps da parte del committente, che li rilascerà al termine dell’attività lavorativa al prestatore dell’attività. I voucher Inps possono essere acquistati presso:

  • Le sedi territoriali Inps – occorre informarsi presso la sede Inps di riferimento in merito alla disponibilità dei buoni che si intende acquistare. Verificata la disponibilità, si potrà effettuare il versamento del relativo importo su conto corrente postale 89778229 intestato a “INPS DG LAVORO ACCESSORIO”, la cui ricevuta andrà esibita presso l’Inps, al fine di ritirare i voucher;
  • I tabaccai convenzionati Inps – occorre presentare la Tessera Sanitaria del committente oppure il codice fiscale rilasciato dall’Agenzia delle Entrate. Per l’acquisto dei voucher (indipendentemente dal loro numero) è previsto il versamento della commissione di €. 1,00 al rivenditore autorizzato. E’ possibile acquistare in una sola operazione fino a €. 1.000 di buoni lavoro e in un’unica giornata fino a €. 2.000 di buoni lavoro. I voucher sono disponibili con il valore di €. 10 o in formato multiplo fino ad un valore di €. 500;
  • Servizio internet Banking Intesa Sanpaolo – I buoni lavoro si possono acquistare tramite il servizio internet banking delle Banche del gruppo Intesa Sanpaolo e riscuotere in contanti presso la rete delle tabaccherie convenzionate con Banca ITB. Il servizio internet banking di Intesa Sanpaolo consente al datore di lavoro di acquistare il numero dei buoni di cui ha bisogno, di qualsiasi importo fino a €. 500, di addebitarne il costo sul proprio conto corrente e di effettuare direttamente la stampa dei voucher. I lavoratori, potranno riscuotere i buoni in contanti presso le tabaccherie abilitate;
  • attraverso procedure telematiche (c.d. buono lavoro virtuale) – in questo caso sia il prestatore che il committente sono tenuti a registrarsi presso il sito dell’Inps. Successivamente il committente dovrà versare, prima dell’inizio della prestazione, il valore complessivo dei buoni (virtuali) che verranno utilizzati, con una delle seguenti modalità: tramite modello F24 o bollettino postale;
  • Uffici postali di tutto il territorio nazionale – presso tutti gli uffici postali sono in vendita buoni lavoro del valore nominale di 10 €, o buoni multipli del valore nominale di 20 € e 50 €, disponibili in carnet di 25 buoni.

Attivazione e controlli sui voucher – Prima dell’inizio dell’attività di lavoro accessorio, il committente deve effettuare la comunicazione di inizio prestazione all’Inps (valida anche per l’Inail), attraverso i canali indicati dall’Ente. L’acquisizione di tale dichiarazione costituisce elemento necessario e sufficiente ad evitare, in capo al datore di lavoro, eventuali conseguenze di carattere sanzionatorio. In merito il Ministero ha chiarito che i buoni lavoro, che ricordiamo devono essere orari, numerati progressivamente e datati, non possono essere utilizzati oltre il limite di 30 giorni dall’acquisto. Nel caso in cui il lavoratore effettui la prestazione lavorativa senza il voucher in corso di validità, l’attività lavorativa è considerata “in nero“, con tutte le sanzioni del caso, come ad esempio l’applicazione della maxi sanzione per lavoro nero. La circolare n. 4 del 18 gennaio 2013 interviene indicando due tipologie di controlli degli ispettori del lavoro e quindi due possibili ulteriori sanzioni, oltre a quella prevista per il superamento dei limiti quantitativi. Controlli e possibili sanzioni:

  • sia sull’utilizzo dei voucher per remunerare prestazioni di diverse ore;
  •  sia sull’utilizzo dei voucher oltre 30 giorni.

La riscossione dei voucher  La riscossione dei voucher cartacei da parte dei prestatori può avvenire presso tutti gli uffici postali sul territorio nazionale, entro 24 mesi dal giorno dell’emissione, indicando tutte le informazioni richieste dal buono lavoro, compilando i campi relativi al codice fiscale del committente, il codice fiscale del prestatore, la data di inizio e di fine prestazione. Mentre, la riscossione dei voucher telematici può avvenire tramite l’Inps Card (ricevute dal prestatore, se attivate) o tramite bonifico domiciliato, riscuotibile presso gli uffici postali. I voucher acquistati presso i rivenditori di generi di monopolio autorizzati  possono essere riscossi presso i medesimi rivenditori dal secondo giorno successivo alla fine della prestazione di lavoro accessorio ed entro 1 anno dal giorno dell’emissione. I voucher acquistati presso gli Uffici Postali sono riscuotibili dal secondo giorno successivo alla fine della prestazione di lavoro ed entro 2 anni dal giorno dell’emissione, presso tutti gli Uffici Postali del territorio nazionale.

I nostri consigli – I voucher Inps sono un valido strumento per regolamentare tutte quelle piccole attività lavorative che non rientrano nei normali contratti lavorativi. La tutela sia per il committente che per il prestatore dell’attività rendono questo strumento duttile per quasi tutti i soggetti. In ogni caso, per qualsiasi dubbio o perplessità, potete trovare il nostro aiuto, lasciando un commento.

FONTE: fiscomania.com