Canone Rai. Come evitare di pagarlo due volte
È confermato che il canone si pagherà con la bolletta elettrica.
Il canone Rai si pagherà in bolletta – dove verrà indicato con una voce distinta- il suo importo per il 2016 sarà di 100 euro e verrà addebitato sulla prima fattura relativa alla fornitura di energia elettrica successiva alla data di scadenza per il pagamento.
È quanto prevede la legge di Stabilità per il 2016, che cambia le modalità di pagamento dell’abbonamento TV – allo scopo di colpire i molti italiani che non lo pagano – e che lascia invece inalterato la causa di esenzione e la natura della tassa: rimane infatti una tassa sul possesso “di uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive” esclusi computer, tablet e smartphone. Restano ferme anche la disciplina vigente in materia di accertamento e riscossione coattiva e le disposizioni in materia di canone di abbonamento speciale per la detenzione fuori dall’ambito familiare.
La misura antievasiva ideata dal Governo non è piaciuta a molti; e ciò si deve anche al fatto che la RAI può contare sia sul canone sia sugli introiti pubblicitari. E sotto tale profilo è il Codacons – attraverso il suo fondatore e presidente Rienzi – a chiedere al Governo “di disporre l’eliminazione totale della pubblicità dai canali Rai a partire dal 2016, perché le immense risorse di cui potrà beneficiare la rete di Stato grazie all’inserimento del canone in bolletta rendono del tutto superflua e lesiva degli interessi degli utenti la trasmissioni di spot”.
Staremo a vedere se il Governo coglierà l’invito. Intanto la legge di Stabilità per il 2016 afferma che il canone non sarà gravato “ai fini fiscali”, e pertanto l’IVA riguarderà solo il consumo elettrico.
A pagare materialmente il canone Rai sarà l’intestatario dell’utenza elettrica in quanto destinatario della bolletta. Se però l’intestatario della bolletta elettrica è uno dei coniugi, poniamo il marito, mentre il canone televisivo di solito lo paga la moglie, quest’ultima riceverà il bollettino postale e il pagamento del canone avverrà secondo le vecchie modalità. Bisognerà dichiarare che si paga il canone per conto del nucleo familiare. Sul punto la Relazione di accompagnamento alla manovra fiscale precisa: “Resta fermo che, nei casi in cui l’utenza elettrica sia intestata ad un soggetto diverso dal detentore dell’apparecchio, quest’ultimo dovrà effettuare il pagamento secondo le modalità tradizionali del versamento in conto corrente postale”. La famiglia verserà in ogni caso un solo canone.
Chi non possiede un televisore potrà avvalersi di un’autocertificazione ai sensi del D.P.R. n. 445 del 2000. L’autocertificazione dovrà essere presentata con raccomandata A/r all’Agenzia delle Entrate territoriale, con la precisazione di non avere un televisore, dunque di non essere tenuti al pagamento del canone televisivo. La persona che non ha la TV potrà pagare solamente ciò che deve rispetto al consumo elettrico (il canone è indicato con una voce distinta in bolletta).
Nel caso dell’autocertificazione è bene ricordare che può avere conseguenze penali: l’articolo 76 del D.P.R. 445/00 infatti precisa che: “Chiunque rilascia dichiarazioni mendaci, forma atti falsi o ne fa uso nei casi previsti dal presente Testo unico, è punito ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia”. Alla responsabilità penale si aggiunge la sanzione amministrativa fino a 500 euro.
Nel caso di domiciliazione bancaria della bolletta elettrica, il pagamento automatico si estenderà anche al canone. La banca, dunque, pagherà sia il consumo elettrico sia l’abbonamento TV. L’autorizzazione alla Banca può essere tranquillamente revocata.
Per quanto riguarda i proprietari di due case che abbiano intestate entrambe le utenze elettriche a loro nome, il canone sarà dovuto solo una volta. Se però una casa è intestata alla moglie e l’altra al marito, si dovranno pagare due canoni se la moglie è intestataria della relativa utenza elettrica e se nella seconda abitazione c’è un televisore. Per evitare il versamento del canone occorrerà autocertificare che la seconda casa è sprovvista di un televisore.
FONTE: fiscal-focus.it
Alcuni potrebbero pensare di aggirare la tassa intestando l’utenza elettrica a un familiare anziano, sfruttando la causa di esenzione prevista per legge (è esente dal pagamento del canone il soggetto di età pari o superiore a 75 anni di età, non convivente con altri soggetti titolari di un proprio reddito – escluso il coniuge – e con reddito non superiore – sommato a quello del coniuge – a 516,46 euro mensili – pari a 6.713,98 annui). Inutile dire che in questo modo ci si pone fuori dalla legalità.