Rateizzazione debiti Equitalia: nuovo piano da 72 rate mensili
Nuovo round per la rateizzazione dei debiti con Equitalia per i contribuenti già decaduti dal beneficio della dilazione. Il nuovo piano potrà arrivare a 72 rate mensili. La possibilità di accesso è riconosciuta all’interessato su richiesta, da formalizzare entro il 31 luglio 2015, e per i casi in cui la decadenza sia intervenuta entro il 31 dicembre 2014. Dopo la domanda, l’agente di riscossione non potrà avviare nuove azioni esecutive. È quanto prevede il decreto Milleproroghe (D.L. n. 192/2014), approvato il 26 febbraio 2015 dal Senato in via definitiva (con fiducia) con 156 voti favorevoli, 78 contrari e un astenuto.
Tra le novità c’è la proroga per tutto l’anno 2015 del vecchio regime dei minimi (disciplinato dal D.L. n. 98/2011), che viaggerà in parallelo con il regime forfetario previsto dalla legge n. 190/2014. La «correzione» prevista dal Governo per le piccole partite Iva costerà alle casse pubbliche circa 260 milioni di euro complessivi fino al 2020.
Torna alle origini anche il calendario degli adempimenti Iva. Il decreto posticipa di un anno l’operatività delle semplificazioni previste dalla legge di Stabilità 2015, vale a dire l’eliminazione dell’obbligo di presentazione della dichiarazione Iva unificata e della comunicazione dati Iva. La decorrenza delle modifiche slitta al 2017 (anno d’imposta 2016).
Diverse pure le novità in materia di enti locali. Tra queste, viene differita di 12 mesi l’introduzione dell’imposta municipale secondaria (Imus), che debutterà nel 2016. Il tributo, che sarà disciplinato dai comuni successivamente all’emanazione di un regolamento governativo sulla materia, sostituirà la Tosap/Cosap, l’imposta sulla pubblicità e i diritti sulle pubbliche affissioni.
Per quanto riguarda le imprese, sono stati prorogati al 31 dicembre 2017 gli incentivi fiscali disciplinati dalla legge n. 238/2010 per favorire il rientro in Italia di ricercatori che studiano, lavorano o hanno conseguito una specializzazione post laurea all’estero.
FONTE: lavorofisco.it
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