Diritto annuale Camere di Commercio ridotto del 35%
Con la circolare n.227775 del 29 dicembre 2014 il Mise ha definito il nuovo diritto annuale per i soggetti che si iscrivono nel Registro delle imprese e nel REA a decorrere dal 1° gennaio 2015: nessun nuovo rialzo, ma finalmente un abbattimento degli importi previsti.
Nel rispetto di quanto stabilito dall’articolo 28 del decreto legge n.90/2014, convertito, con modificazioni, nella Legge n.114/2014, l’importo del diritto annuale per l’anno 2015 è stato ridotto del 35%.
Seguiranno ulteriori riduzioni negli anni successivi, sempre in virtù della stessa disposizione normativa: un abbattimento del 40% per l’anno 2016 mentre, a decorrere dall’anno 2017, il ribasso previsto è del 50%.
In realtà, i nuovi importi dovrebbero essere definiti con un apposito decreto, il quale, tardando ad arrivare, ha costretto il Mise, di concerto con il Mef, a fornire le necessarie indicazioni in merito agli importi da versare come diritto annuale alla camera di commercio per le imprese e gli altri soggetti obbligati di nuova iscrizione o che iscrivano nuove unità locali dal 1° gennaio 2015.
Le novità
Nulla cambia in merito alla tempistica dei pagamenti: il versamento del diritto annuale va effettuato, come in passato, in un’unica soluzione entro il termine previsto per il pagamento del primo acconto delle imposte sui redditi, mentre per le imprese di nuova iscrizione il diritto è dovuto nel termine di 30 giorni dall’iscrizione stessa.
Modifiche sostanziali invece sono riscontrabili negli importi da versare.
Le imprese individuali iscritte o annotate nella sezione speciale del registro delle imprese (quali i piccoli imprenditori, gli artigiani, i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli) saranno tenuti al versamento di un diritto annuale pari a euro 57,20 per la sede e 11,44 per l’unità locale.
Importi più elevati invece per le imprese individuali iscritte nella sezione ordinaria che, come le società semplici non agricole e le società tra avvocati, saranno chiamati a versare 130 euro per la sede e 26 euro per ogni unità locale.
Per le società semplici agricole invece, il diritto annuale sarà pari a 65 euro (13 euro per ogni unità locale), mentre per i soggetti iscritti al REA l’importo è pari a 19,50 euro.
Infine, 71,50 euro sono dovute dalle imprese con sede principale all’estero per ciascuna unità locale o sede secondaria.
Leggermente più complesso è invece il calcolo per le imprese diverse da quelle appena richiamate, che sono tenute al versamento del diritto annuale commisurato al fatturato.
In questo caso sarà necessario applicare al fatturato 2014 le aliquote definite con il decreto interministeriale del 21 aprile 2011, per poi ridurre tali importi del 35%.
Gli importi appena richiamati sono stati indicati nella circolare del MISE secondo il loro importo esatto (al netto della riduzione): in occasione dei versamenti è tuttavia opportuno ricordare che l’importo complessivo da corrispondere a ciascuna camera di commercio deve essere arrotondato per eccesso, se la frazione decimale è uguale o superiore a 50 centesimi, o per difetto, negli altri casi.
Viene, a tal proposito, richiamato l’esempio di un’impresa individuale, che è tenuta al versamento di euro 57,20: ebbene, in questo caso, il diritto annuale da versare mediante modello F24 deve essere arrotondato per difetto ed è quindi pari a euro 57.
Nella circolare viene inoltre ricordato che le Camere di Commercio possono aumentare la misura del diritto annuale fissata con decreto ministeriale, fino a un massimo del 20%.
Il MISE tuttavia precisa che è necessario limitare il ricorso a tale maggiorazione, nell’ambito delle sole esigenze per le quali la legge ne consente la possibilità, ovvero per il cofinanziamento di specifici progetti aventi per scopo l’aumento della produzione e il miglioramento delle condizioni economiche della circoscrizione territoriale di competenza.
FONTE: fiscal-focus.info